Smart significa intelligente, brillante, accorto. Oggi questo aggettivo si associa a moltissimi nomi diversi e improvvisamente molte cose sono diventate smart: smart working, città smart, smart life… e naturalmente anche il futuro diventa migliore, smart appunto. O almeno questa è la promessa della tecnologia

Economia digitale, progresso tecnologico e innovazione sono i capisaldi dell’ecosistema digitale che sta cambiando il mondo delle imprese.

L'intelligenza artificiale e l’automazione hanno trasformato per sempre l’aspetto delle industrie, in modo trasversale rispetto ai diversi settori.

 

L’intelligenza artificiale 

L’intelligenza artificiale è già diffusa nelle aziende che hanno visto in questa tecnologia un’opportunità di migliorare i propri servizi e la propria efficacia.

Per quanto il timore che l’AI possa sostituire l’essere umano resista ancora, di fatto, le imprese che hanno adottato soluzioni di software e servizi di Intelligenza Artificiale non hanno visto ridurre il numero degli addetti: anzi, sembra che l’Intelligenza Artificiale possa migliorare le prestazioni dei lavoratori, ampliandole e integrandosi con le abilità più tipicamente umane.

Nel mondo delle banche e delle assicurazioni, nella manifattura e nelle utility si investe per:

  • analizzare ed estrapolare informazioni, grazie a progetti di Intelligent Data Processing
  • dare ai computer la capacità di comprendere il linguaggio degli esseri umani, Elaborazione del Linguaggio Naturale, PNL;
  • utilizzare l’Intelligenza Artificiale conversazionale consapevole, che combina la comprensione del linguaggio naturale, la PNL e il Machine Learning per acquisire nuove conoscenze anche mentre opera.

 

Chatbot e Virtual Assistant

I chatbot e gli Assistenti Virtuali sono le soluzioni di AI più diffuse in Italia. In particolare, i chatbot sono una manifestazione piuttosto semplice di Intelligenza Artificiale: sono in grado di obbedire a regole automatizzate e simulare la conversazione con gli utenti,

I chatbot orientati alle attività, o dichiarativi, sono il livello più elementare di questa tecnologia: servono a uno scopo e svolgono una funzione.

Sono molto strutturati, rispondono a richieste comuni e convenzionali in modo automatizzato, ma con un tono colloquiale, umano appunto.

Un’evoluzione di questi diffusi chatbot sono gli Assistenti Virtuali, come per esempio Siri di Apple e Alexa di Amazon, chatbot AI predittivi, che tengono conto degli interessi del consumatore e basano la propria attività sui dati.

Sono molto più avanzati, capaci, personalizzati e sofisticati rispetto ai chatbot orientati al compito.

Un Virtual Assistant può addirittura ricordare le preferenze dell'utente e offrire soluzioni e consigli personalizzati. Può intuire eventuali esigenze e avviare conversazioni di ‘sua’ iniziativa.

L’integrazione della AI nei sistemi di Robotic Process Automation è il passo successivo di questa evoluzione, che approderà a soluzioni fisiche di AI, come per esempio i veicoli autonomi, i robot autonomi e gli oggetti intelligenti.

 

L’Intelligenza artificiale entra in fabbrica

Nelle fabbriche l’AI entra a gamba tesa e porta l’automazione a un livello nuovo di sviluppo, pervadendo i diversi reparti aziendali: dal controllo della produzione al controllo qualità, dalla diagnostica di impianto alla robotica industriale.

L’Intelligenza Artificiale cambia i paradigmi della produzione industriale, ottimizzando i livelli di produzione, migliorando la qualità, riducendo i costi.

Ma se le applicazioni potenziali sono pressoché infinite, di fatto sono ancora tante le imprese che devono completare la transizione al 4.0. 

In futuro, sarà sempre più importante, quindi, avere figure professionali che uniscano conoscenze tradizionali a competenze digitali, per far fare il salto di qualità che ancora manca. 

Intelligenza_artificiale_robot

Automazione industriale: uomo o robot?

La smart industry si caratterizza per la diffusione di tecnologie e applicazioni di Intelligenza Artificiale, il tassello su cui fondare l’automazione industriale

La quarta rivoluzione industriale si basa su strumenti in grado di cambiare i metodi di produzione: robot, cobot, cioè robot collaborativi, AI.

Ma se le prospettive di sviluppo sono ampie e ancora da immaginare nei dettagli, per arrivare a realizzarle ci sono alcuni nodi da superare: sistemi di visione, capacità elaborativa e gestionale, abilità di manipolazione da parte di automi… e la questione etica su come affrontare situazioni critiche e gestire i dati nel rispetto della privacy degli operatori che interagiscono con robot e cobot.

La collaborazione tra uomo e robot, infatti, è una tendenza, che sta tracciando il percorso verso l’automazione industriale.

Affinché lavoratori umani e robotizzati possano lavorare insieme servono: autonomia, adattabilità, sicurezza. Queste sono anche le caratteristiche che esprimono il livello di sviluppo e sofisticazione degli automi.

Con queste prospettive, il futuro che ci aspetta appare proprio smart, connesso, resiliente, integrato. 

 

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