Ci sono professioni per cui un titolo di studio specifico è indispensabile e altre che richiedono la conoscenza di una vasta gamma di discipline.
L’interior designer è una professione che beneficia molto di un percorso di formazione accademica se questa è aggiornata, completa, pratica, ma, soprattutto, si avvantaggia di un curriculum variegato e di molta curiosità.
Osservare, fare domande, visitare mostre, musei, gallerie d'arte, fiere, negozi di antiquariato, mercatini, incontrare culture diverse, viaggiare…
tutto ciò amplia il background culturale e aumenta le possibilità di essere un designer di interni in grado di distinguersi.
Strutturare e organizzare gli spazi, creare ambienti che suscitano emozioni, che siano in linea con i progetti comunicativi di chi commissiona il progetto, rendono il lavoro di interior designer molto ricercato, allo stesso tempo, molto impegnativo. Potrebbe interessante, "Quali sono le opportunità di carriera che si prospettano con IAAD".
Designer di interni: perché studiare
L’interior designer è capace di sviluppare soluzioni creative in base alle aspettative del cliente.
Gli spazi, sia privati che pubblici, sono un insieme complesso di elementi.
Il progettista deve tener conto di tutti questi elementi per raggiungere il livello qualitativo atteso e creare una relazione tra le persone e lo spazio stesso.
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L’evoluzione nel modo di vivere richiede che gli ambienti svolgano anche una funzione comunicativa e li carica di una valenza simbolica, che trova espressione in un mix di elementi combinati con sapienza: spazi, arredi, luci, colori, suoni...
Progettare oggi significa quindi partire dall’involucro per operare al suo interno con creatività su tutta la gamma di componenti immateriali che attribuiscono allo spazio una sua identità.
Per essere in grado di fare ciò, il designer di interni deve possedere competenze tecniche e padroneggiare gli strumenti di progettazione.
Anche avere una conoscenza approfondita dei materiali, delle tendenze e, soprattutto, deve essere in grado di comprendere le esigenze dei suoi clienti, di anticiparli anche.
Questo richiede ben più di un generico senso estetico! Ed ecco perché un designer deve prepararsi.
Designer di interni: dove studiare
Fino a qualche anno fa il percorso di studi tradizionale per diventare interior designer prevedeva una laurea in Architettura e un successivo corso di specializzazione in Design di interni.
Oggi l’offerta formativa si è ampliata e sono nati molti percorsi che preparano gli aspiranti interior designer alla propria carriera, rilasciando certificazioni valide e spendibili nel mondo del lavoro. Leggi anche, "Interior Design a Torino: come si struttura il corso e cosa offre".
Quando decidi di intraprendere un lavoro come designer di interni e ti appresti a scegliere l’Istituto in cui formarti, valuta che il titolo rilasciato sia equiparato ai titoli di Laurea di I Livello rilasciati dall’Università e accertati che sia riconosciuto dal MIUR.
Questo dà la certezza che l’Istituto prepari progettisti con un’elevata qualità professionale, fornendo conoscenze e competenze complete e aggiornate per svolgere l’attività professionale.
Il plus di alcuni Istituti è mantenere un forte collegamento con l’ambito produttivo, aspetto che consente di entrare fin da subito in relazione con il mondo del lavoro.
Designer di interni: cosa studiare
L’obiettivo di un percorso di studi in Design degli interni è preparare un professionista in grado di individuare il concept, sviluppare il progetto definendo lo spazio, secondo i bisogni e i comportamenti degli utenti.
Valorizzando il legame tra gli ambienti e la loro destinazione d’uso, soprattutto nel caso in cui questi luoghi siano spazi deputati all’erogazione di servizi specifici.
Le materie di studio spaziano quindi dall’arte al design, dall’architettura alle tecniche di disegno, dal Marketing ai software di image editing, dallo studio dei materiali alla progettazione, dalla tecnologia digitale e virtuale alle tecniche di presentazione.
E poi l’interior designer deve costantemente informarsi sulle ultime novità del settore, frequentare workshop, partecipare a project work e laboratori su tematiche specifiche per padroneggiare sempre meglio processi e risultati.
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