L’industria sta evolvendo rapidamente, tra innovazione di prodotto e di processo, ma non tutte sono ugualmente visibili all’utente finale. Se è il prodotto a cambiare, la percezione dell’innovazione è spesso immediata anche da parte del consumatore, tuttavia uno sforzo importante le imprese lo compiono per innovare anche i propri processi.

Questo include cambiamenti in tutte le attività della catena del valore: una migliore logistica, una più efficace pianificazione dei media, un processo di produzione più efficiente.

Le innovazioni di prodotto mirano al miglioramento del bene, mentre l'innovazione di processo punta a ridurre i costi di produzione, costi economici ma anche sociali e ambientali.

Le nuove sfide per i designer consistono proprio nella sperimentazione di tecnologie, materiali, approcci innovativi, con una particolare attenzione all’adozione di pratiche sostenibili. Su questo argomento, leggi anche l'articolo "Sostenibilità ambientale e lavori del futuro: che rapporto c'è".

 

Product Designer e innovazione

Il design, di per sé, è un settore a cavallo tra creazione artistica e produzione industriale di massa. In particolare, il Product Designer con i suoi progetti interpreta le esigenze della società, costruendo un collegamento tra imprese e utenti, arte e industria, design e digitale.

È compito del designer di prodotto comprendere un bisogno, progettare un’idea, convertirla in un oggetto desiderabile, che diventa luogo di incontro tra persone.

 

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Questo processo avviene soprattutto all’inizio del ciclo di vita di ogni prodotto o categoria di prodotti.

È una fase di incertezza del mercato, in cui le aziende sperimentano le caratteristiche, il design e le prestazioni di un bene o servizio.

Allo stesso tempo, anche i consumatori devono chiarirsi le idee su ciò che è più importante, ciò che vogliono e amano. 

 

Sistemi produttivi e innovazione

Quando l’incertezza tecnologica si riduce e il mercato è più chiaro nelle sue richieste, le aziende si possono concentrare maggiormente sull'efficienza e, di conseguenza, anche sull'innovazione di processo.

Oggi le aziende, per rimanere sul mercato, devono mantenere livelli elevati nel controllo della qualità, nella reattività ai cambiamenti della domanda, nella velocità di soddisfazione del cliente, ma anche con tutti questi elementi, per essere competitive, le aziende devono superare un’ulteriore sfida: l’innovazione.

Si è abituati per lo più a ragionare in termini di innovazione di prodotto, intesa come sviluppo di qualcosa che funziona meglio, piace di più, ha maggiore successo.

In questo contesto, il processo produttivo deve fornire le soluzioni necessarie per la realizzazione dei prodotti.

Attualmente, invece, ci si concentra anche sullo sviluppo della produzione, o innovazione di processo, che comporta un miglioramento continuo, incrementale o radicale, dei sistemi di produzione in termini di quantità, costo, velocità, qualità, flessibilità, sostenibilità. Potrebbe interessarti anche l'articolo "Product Design: corso di design industriale, programma".

 

Ecodesign per un design sostenibile

La produzione è il cuore pulsante del commercio. Ma, da una parte fornisce beni necessari, utili, belli all'umanità, dall’altra impoverisce i beni comuni che sostengono la vita stessa sulla terra.

La domanda cruciale da porsi è: è possibile sfruttare la produzione come strumento per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e come fonte di competitività aziendale?

La risposta è sì, anche grazie alla Quarta Rivoluzione Industriale. Le opportunità per farlo si sono, infatti, ampliate grazie all'avvento della tecnologia, alla spinta innovativa in campo digitale, fisico e biologico. 

Di conseguenza, si lavora già per una progettazione basata sull’impiego efficiente di risorse e materiali, che riduca l’impatto ambientale legato alla produzione, ma anche all’uso e alla fine del ciclo di vita di ogni prodotto.

Si interviene su materiali, ma anche durabilità, riparabilità, possibilità di aggiornamento, riciclabilità e biodegradabilità.

Un buon design deve mettere al centro i principi dell’economia circolare e la salvaguardia dell’ambiente e delle persone per essere davvero buono.

 

Ecodesign e il ciclo di vita

Si chiama Ecodesign e tiene conto di molti aspetti a monte e a valle del prodotto. Perché ogni bene o servizio nasce da un bisogno, prende forma in un’idea, si concretizza, cessa di essere utile o interessante.

Bisogna considerare tutte queste fasi per progettare e realizzare qualcosa che non impatti negativamente sull’ambiente, pur svolgendo tutte le funzioni per cui è progettato.

La sostenibilità diventa un valore aggiunto di quel prodotto e un vantaggio competitivo per chi lo realizza.

La sostenibilità viene incorporata nel design come elemento differenziante, almeno fino a quando l’ecodesign non diventerà la nuova ‘norma’. 

 

Scarto o risorsa? Design

L'economia è troppo dispendiosa in termini di risorse rispetto alla capacità della Terra di produrne, è incompatibile con il tentativo di mitigare il cambiamento climatico: consumiamo quasi il doppio di ciò che il pianeta può rigenerare ogni anno.

Ed è accaduto troppo spesso che la sostenibilità fosse vista come un costo. In realtà può anche rappresentare un'importante opportunità di business.

 

Circular Economy made in Italy

Un esempio di Circular Economy, che testimonia l’impegno per la sostenibilità del design è un progetto italiano.

Si tratta di una lampada creata grazie a un lunga ricerca sui materiali, che sfrutta le bucce di arancia per realizzare un biopolimero 100% naturale e compostabile.

Si chiama Ohmie The Orange Lamp™, è disegnata da Krill Design ed è progettata esclusivamente per la stampa 3D. Dalla Sicilia a Milano, la filiera di questa lampada è made in Italy e unisce due eccellenze nazionali: l’industria del design e del food.

L’innovazione sostenibile non solo è possibile, ma è anche necessaria

 

La stampa 3D, un nuovo sistema produttivo

Niente sprechi, nessuna immobilizzazione di magazzino, facilità di realizzazione, possibilità di personalizzazione questi sono i vantaggi principali della stampa 3D.

Questa tecnologia può riprodurre oggetti con forme complesse, riducendo i tempi e i costi della produzione. Anche l’impatto ambientale è inferiore, grazie alla produzione just in time solo dei componenti che servono e dove servono.

Le stampanti 3D trovano spazio all’interno di impianti produttivi nei settori più disparati e le potenzialità di applicazione sono interessanti.

Per esempio, sarebbe possibile utilizzarle in edilizia per realizzare dei mini-appartamenti, riducendo drasticamente tempi e costi di produzione ed eliminando molti sprechi di materiale. In ambito medico, si sperimentano stampanti 3D per realizzare protesi, tessuti ed elementi organici.

Industria aeronautica e automobilistica sono un altro campo di sviluppo interessante per migliorare la forma e l’aerodinamica dei modelli. 

Il Product Designer sarà tra i professionisti che ‘disegneranno’ il nostro futuro, lavorando in un campo stimolante in cui integrare al processo creativo le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale.

Mettiti in contatto con i nostri esperti che possono rispondere a tutte le tue domande e guidarti in tutto.

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